Oggetti parlanti cercansi
Il progetto culturale
Cittadini invitati a portarli ai chiostri nel week end
di Monica Rossi
di Monica Rossi
Reggio Emilia, 11 aprile 2012 - Questo fine settimana ogni cittadino potrà contribuire a un singolare progetto culturale, intitolato “Gli oggetti ci parlano”. portando ai Chiostri di San Pietro oggetti degli ultimi anni sessant’anni legati a temi centrali del nostro vivere quotidiano: il cibo, l’abbigliamento, la condivisione, il viaggio e la partecipazione.
L’iniziativa, presentata dagli assessori comunali Mimmo Spadoni e Giovanni Catellani, da Elisabetta Farioli, direttrice dei musei, e da Massimo Magnani, direttore dell’area pianificazione strategica, è realizzata nell’ambito di Fotografia Europea 2012 e confluirà in una mostra a cura dell’architetto Italo Rota, che verrà inaugurata l’11 maggio ai Chiostri. Rota poi - è stato annunciato, parteciperà il 19 maggio a un dibattito coi cittadini sul riallestimento dei Musei Civici e sulla nuova idea di museo.
L'assessore Spadoni ha detto che quella degli «oggetti parlanti» non è un’operazione nostalgica «ma un percorso di riflessione sul passato che guarda al futuro e alla capacità che il passato ha di parlarci e di raccontarci nuove storie». L’iniziativa guarda anche al futuro Museo di palazzo San Francesco, in quanto così si potrà aiutare a incrementare le “period room” della seconda metà del XX Secolo allestite all’ ultimo piano dei Musei.
Sabato e domenica, dalle 10 alle 19 i cittadini sono invitati a portare o segnalare gli oggetti che per il loro tempo hanno significato un’innovazione, una svolta, un cambiamento. Domenica, dalle 19 alle 21, festa finale per chi ha partecipato all’impresa. Elisabetta Farioli, dopo aver detto che i temi sono stati pensati con riferimento alle eccellenze reggiane tra gli anni Cinquanta e Settanta, ha spiegato che «gli oggetti saranno raccolti come prestito e poi schedati per divenire parte anche della versione on line della mostra. Il momento della consegna sarà immortalato da alcuni fotografi per poter valorizzare non solo l’oggetto ma anche il suo proprietario. La selezione degli oggetti che diverranno parte della mostra sarà realizzata da Italo Rota e gli oggetti che non entreranno nell’esposizione faranno comunque parte del catalogo della mostra».
Monica Rossi
L’iniziativa, presentata dagli assessori comunali Mimmo Spadoni e Giovanni Catellani, da Elisabetta Farioli, direttrice dei musei, e da Massimo Magnani, direttore dell’area pianificazione strategica, è realizzata nell’ambito di Fotografia Europea 2012 e confluirà in una mostra a cura dell’architetto Italo Rota, che verrà inaugurata l’11 maggio ai Chiostri. Rota poi - è stato annunciato, parteciperà il 19 maggio a un dibattito coi cittadini sul riallestimento dei Musei Civici e sulla nuova idea di museo.
L'assessore Spadoni ha detto che quella degli «oggetti parlanti» non è un’operazione nostalgica «ma un percorso di riflessione sul passato che guarda al futuro e alla capacità che il passato ha di parlarci e di raccontarci nuove storie». L’iniziativa guarda anche al futuro Museo di palazzo San Francesco, in quanto così si potrà aiutare a incrementare le “period room” della seconda metà del XX Secolo allestite all’ ultimo piano dei Musei.
Sabato e domenica, dalle 10 alle 19 i cittadini sono invitati a portare o segnalare gli oggetti che per il loro tempo hanno significato un’innovazione, una svolta, un cambiamento. Domenica, dalle 19 alle 21, festa finale per chi ha partecipato all’impresa. Elisabetta Farioli, dopo aver detto che i temi sono stati pensati con riferimento alle eccellenze reggiane tra gli anni Cinquanta e Settanta, ha spiegato che «gli oggetti saranno raccolti come prestito e poi schedati per divenire parte anche della versione on line della mostra. Il momento della consegna sarà immortalato da alcuni fotografi per poter valorizzare non solo l’oggetto ma anche il suo proprietario. La selezione degli oggetti che diverranno parte della mostra sarà realizzata da Italo Rota e gli oggetti che non entreranno nell’esposizione faranno comunque parte del catalogo della mostra».
Monica Rossi