lunedì 29 aprile 2013

Marzia Faietti a Reggio Emilia presenta Linea II

Alcune immagini della conferenza di Marzia Faietti
del 28 aprile 2013 presso il portico dei marmi 
dei Musei Civici di Reggio Emilia




Novellara, allestimento della mostra STANZE di Riccardo Varini

Ecco una piccola prewiew della mostra "Stanze" di Riccardo Varini durante l'allestimento
nelle belle sale affrescate della Rocca di Novellara.

STANZE 
Fotografie di Riccardo Varini
a cura di Alessandra Bigi Iotti, Elena Ghidini, Giulio Zavatta
Novellara - Museo Gonzaga
dal 1 maggio al 2 giugno 2013
domenica e festivi ore 10.00 - 12.30 / 15.00 - 18.30
Inaugurazione 1 maggio ore 11.00










La mostra di Fabrizio Orsi sul sito di Fotografia Europea 2013


http://www.fotografiaeuropea.it/fe2013/mostre/fabrizio-orsi/

Fotografia Europea 2013 - Cambiare

FABRIZIO ORSI

gli oggetti ci parlano @ Galleria BIGI-IOTTI di Bigi Giuseppe

mostra a cura di A.Bigi IottiC. DavoliE. SciarrettaG. Zavatta 

Oggetto dell’esposizione gli scatti realizzati dal fotografo emiliano Fabrizio Orsi per “Gli oggetti ci parlano”, evento curato da Italo Rota lo scorso anno. I numerosi visitatori sono stati bloccati dall’artista in posa con gli “oggetti” da loro stessi portati per essere esposti. Queste immagini meritano oggi nuova visibilità e nuovo senso: il Museo, la partecipazione e condivisione dei cittadini, un momento per riflettere sulla nostra storia e meditare le scelte future.

biografia
Nato a Reggio Emilia il 2/02/1961, ha frequentato l’Istituto d’Arte G. Chierici (Ceramica) di Reggio (1975-1980) e l’Istituto Superiore per le Industrie Artistiche (Grafica) di Urbino. Vive a Reggio Emilia, lavora in Italia e all’estero. Numerosi i premi ricevuti per la fotografia (2012, Premio Fabbri, finalista), le esposizioni personali in Italia e all’estero e le molte pubblicazioni.


Quando

4 maggio - 26 maggio 2013
inaugurazione 4 maggio, ore 18

Sede e orari

Galleria BIGI-IOTTI di Bigi Giuseppe
p.zza Fontanesi, 11
42124 Reggio Emilia
aperto dal venerdì a domenica, ore 17-20 e in tutti i weekend di maggio.

Contatti

tel. +39 347 4721032
aregoladarte.progetticulturali@gmail.com

STANZE di Riccardo Varini. Il manifesto del Comune di Novellara.

http://www.comune.novellara.re.it/upload/novellara_ecm8/gestionedocumentale/Locandina%20stanze_784_7903.pdf


CAMBIA SGUARDO! Laboratori per ragazzi nell'ambito di Fotografia Europea 2013


Il Museo dei ragazzi

CAMBIA SGUARDO - LABORATORI PER RAGAZZI NELL'AMBITO DI FOTOGRAFIA EUROPEA


sabato 4 maggio, ore 15 / 17 ; 17 / 19
domenica 5 maggio ore 10 / 12 ; 15 / 17 ; 17 / 19
sabato 25 maggio ore 16 / 18 (minimo 10 partecipanti con prenotazione obbligatoria)
domenica 26 maggio ore 16 / 18 (minimo 10 partecipanti con prenotazione obbligatoria)
Chiostri di San Pietro, via Emilia San Pietro, 44/c

CAMBIA SGUARDO!
Laboratori per ragazzi nell'ambito di Fotografia Europea 2013

€ 3 a partecipante per ogni turno
ragazzi dai 6 agli 11 anni
max 30 partecipanti per ogni turno
info e prenotazioni: 338 9868001
aregoladarte.progetticulturali@gmail.com


Info: 
0522 456477 Musei Civici - uffici, via Palazzolo, 2
0522 456816 Musei Civici di Palazzo S. Francesco, via Spallanzani, 1
mailto: musei@municipio.re.it 

mercoledì 24 aprile 2013

Marzia Faietti: "il sogno di Raffaello e la finestra di Leon Battista Alberti". Conferenza a Reggio Emilia.

Un'iniziativa organizzata con la collaborazione della nostra associazione.
Dal programma degli appuntamenti dei Musei Civici di Reggio Emilia




Articolo del Giornale di Reggio sulla presentazione del volume LINEA II di Marzia Faietti


Il Giornale di Reggio, 24 aprile 2013

tratto dall'edizione online

Marzia Faietti, direttrice del Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi, domenica ai Musei
La studiosa presenterà il nuovo volume sulle seduzioni e le metamorfosi della Linea
REGGIO-Domenica 28 
aprile alle 16 nel Portico
 dei Marmi dei Musei 
Civici di Reggio Emilia
 Marzia Faietti
direttrice del Gabinetto 
Disegni e Stampe degli 
Uffizi presenta: 
“Linea II. Giochi, 
metamorfosi, 
seduzioni della Linea" a cura di Marzia Faietti e Gerhard Wolf
 (Giunti editore, Milano 2012). Il progetto LINEA, nato nel
2006 da una preziosa collaborazione tra il Gabinetto
 Disegni e Stampe degli Uffizi e il Kunsthistorisches 
Institut in Florenz, dopo la pubblicazione del volume
 Linea I che raccoglieva gli atti del primo convegno
 internazionale organizzato nel 2007, prosegue nel 
suo percorso con la recente uscita di Linea II, 
realizzato a seguito del convegno tenutosi a Firenze
 dal 3 al 5 novembre 2010 (LINEA II - Tangents, 
interlaces, knots, labyrinths. Structure and meaning
 of lines from antiquity to the contemporary period).
Possiamo parlare di un vero e proprio proseguo, poiché

 se Linea I. Grafie di immagini tra Quattrocento e Cinquecento,
 a cura di Marzia Faietti e Gerhard Wolf (Marsilio, Venezia 2008),
 concentrava indagini e attenzioni sul periodo che vedeva attivi
 Andrea Mantegna e Albrecht Dürer con le teorizzazioni
 in particolare di Leon Battista Alberti, Lorenzo Ghiberti 
e Piero della Francesca, Linea II. Giochi, metamorfosi,
 seduzioni della linea, a cura sempre di Faietti e Wolf
 (Giunti Editore, Milano 2012), propone riflessioni sul 
disegno e sul complesso rapporto tra Linea e Disegno
 nelle opere e negli autori dal Quattrocento al XX secolo.?
Si tratta di un progetto di ampio respiro, realizzato 
attraverso una serie di seminari, incontri e pubblicazioni,
 inteso a indagare la linea – elemento fondamentale nelle
 arti europee e non solo - nella sua infinita ricchezza e polisemia.
 Un progetto scandito in tre tappe; con Linea II,
 come denuncia il numero romano, si giunge alla 
conclusione della seconda, in attesa di Linea III,
 terzo e ultimo appuntamento, nel quale si 
esploreranno passaggi e polarità tra disegno e scrittura.
In Linea II, in particolare, si riflette sul disegno

 identificato come lineamentum. «La linea può
 essere o diventare disegno, ma il disegno, in realtà,
 non è solo linea e la linea non è solo disegno»,
 scrivono nell’introduzione i curatori del volume,
 lasciando intendere la complessità dei temi affrontati,
 tanto molteplici quanto intriganti. Intriganti, come
 l’immagine significativamente scelta per la copertina,
 quel graffito LABYRINTHVS HIC HABITAT MINOTAVRVS
 accompagnato dal disegno di un labirinto quadrangolare,
 scoperto nella primavera del 1847 nella cosiddetta
 Casa delle suonatrici a Pompei. Di quel graffito, purtroppo,
 non rimangono oggi che i disegni realizzati nella seconda
 metà dell’Ottocento e la descrizione che ne hanno dato
 i primi archeologi che si sono occupati della casa;
 ricostruire quelle linee è come ripercorrere un intricato
 tracciato, un percorso verso la conoscenza irto di ostacoli,
 nel quale è necessario fare ordine.?Il volume Linea II
 propone da questo punto di vista un ordine in tre sezioni esemplare,
 come esemplare è la scelta di proporre i testi in lingua originale,
 ma con un utilissimo abstract finale nella più agevole
 lingua inglese per i testi in italiano e tedesco.
Nel primo saggio del volume, oggetto tra l’altro
 della conferenza di domenica 28 Aprile, Marzia Faietti
 esamina un foglio di Raffaello («una singola opera
 selezionata come exemplum di tensioni intellettuali
 e artistiche più generali»), conservato presso il
 Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi che esemplifica 
magistralmente un seducente percorso: non solo 
nel foglio coesistono diversi stili grafici,
 con significato concettuale di grande interesse, 
ma la studiosa vi riconosce anche un importante
 snodo tra gli ultimi sviluppi della prospettiva lineare,
 in particolare così come teorizzata da Leon Battista
 Alberti, e la prefigurazione di sistemi diversi e innovativi
 di rappresentazione spaziale: dalla prospettiva lineare
 che adotta la soluzione pittorica della 
"scatola architettonica" o della cornice per orchestrare
 composizioni vaste e articolate, al tentativo 
di oltrepassare quei confini.
Nel disegno, come anticipato, scultura, pittura

 e architettura (le cosiddette tre arti maggiori)
 sono ricongiunte sotto gli auspici del «disegno»,
 il solo in grado di riprodurre l’aggetto del rilievo 
scultoreo con inchiostro diluito, l'affresco di dominante
 bidimensionalità attraverso ritmi lineari e tratteggio
 diagonale, e il volume spaziale dell'edificio con l'energia
 rapida e concisa dello schizzo sulla destra. 
«Tre stili grafici diversi per tre branche differenti dell’espressione
 artistica, che convivono nello spazio limitato di un foglio,
 il cui valore concettuale non è inferiore a quello artistico».

28 aprile 2013: Marzia Faietti presenta "Linea II" a Reggio Emilia


DOMENICA 28 APRILE ore 16,00
presso il Portico dei Marmi dei Musei Civici di Reggio Emilia
Marzia Faietti, direttrice del Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi

  presenta:

LINEA II.  GIOCHI, METAMORFOSI, SEDUZIONI DELLA LINEA
a cura di Marzia Faietti e Gerhard Wolf (Giunti editore, Milano 2012)


Il progetto LINEA, nato nel 2006 da una preziosa collaborazione tra il Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi e il Kunsthistorisches Institut in Florenz, dopo la pubblicazione del volume Linea I che raccoglieva gli atti del primo convegno internazionale organizzato nel 2007, prosegue nel suo percorso con la recente uscita di Linea II, realizzato a seguito del convegno tenutosi a Firenze dal 3 al 5 novembre 2010 (LINEA II - Tangents, interlaces, knots, labyrinths. Structure and meaning of lines from antiquity to the contemporary period).
Possiamo parlare di un vero e proprio proseguo, poiché se Linea I. Grafie di immagini tra Quattrocento e Cinquecento, a cura di Marzia Faietti e Gerhard Wolf (Marsilio, Venezia 2008), concentrava indagini e attenzioni sul periodo che vedeva attivi Andrea Mantegna e Albrecht Dürer con le teorizzazioni in particolare di Leon Battista Alberti, Lorenzo Ghiberti e Piero della Francesca, Linea II. Giochi, metamorfosi, seduzioni della linea, a cura sempre di Faietti e Wolf (Giunti Editore, Milano 2012), propone riflessioni sul disegno e sul complesso rapporto tra Linea e Disegno nelle opere e negli autori dal Quattrocento al XX secolo.
Si tratta di un progetto di ampio respiro, realizzato attraverso una serie di seminari, incontri e pubblicazioni, inteso a indagare la linea – elemento fondamentale nelle arti europee e non solo - nella sua infinita ricchezza e polisemia. Un progetto scandito in tre tappe; con Linea II, come denuncia il numero romano, si giunge alla conclusione della seconda, in attesa di Linea III, terzo e ultimo appuntamento, nel quale si esploreranno passaggi e polarità tra disegno e scrittura.
In Linea II, in particolare, si riflette sul disegno identificato come lineamentum. «La linea può essere o diventare disegno, ma il disegno, in realtà, non è solo linea e la linea non è solo disegno», scrivono nell’introduzione i curatori del volume, lasciando intendere la complessità dei temi affrontati, tanto molteplici quanto intriganti. Intriganti, come l’immagine significativamente scelta per la copertina, quel graffito LABYRINTHVS HIC HABITAT MINOTAVRVS accompagnato dal disegno di un labirinto quadrangolare, scoperto nella primavera del 1847 nella cosiddetta Casa delle suonatrici a Pompei. Di quel graffito, purtroppo, non rimangono oggi che i disegni realizzati nella seconda metà dell’Ottocento e la descrizione che ne hanno dato i primi archeologi che si sono occupati della casa; ricostruire quelle linee è come ripercorrere un intricato tracciato, un percorso verso la conoscenza irto di ostacoli, nel quale è necessario fare ordine.
Il volume Linea II propone da questo punto di vista un ordine in tre sezioni esemplare, come esemplare è la scelta di proporre i testi in lingua originale, ma con un utilissimo abstract finale nella più agevole lingua inglese per i testi in italiano e tedesco.
Nel primo saggio del volume, oggetto tra l’altro della conferenza di domenica 28 AprileMarzia Faietti esamina un foglio di Raffaello («una singola opera selezionata come exemplum di tensioni intellettuali e artistiche più generali»), conservato presso il Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi che esemplifica magistralmente un seducente percorso: non solo nel foglio coesistono diversi stili grafici, con significato concettuale di grande interesse, ma la studiosa vi riconosce anche un importante snodo tra gli ultimi sviluppi della prospettiva lineare, in particolare così come teorizzata da Leon Battista Alberti, e la prefigurazione di sistemi diversi e innovativi di rappresentazione spaziale: dalla prospettiva lineare che adotta la soluzione pittorica della "scatola architettonica" o della cornice per orchestrare composizioni vaste e articolate, al tentativo di oltrepassare quei confini.


Nel disegno, come anticipato, scultura, pittura e architettura (le cosiddette tre arti maggiori) sono ricongiunte sotto gli auspici del «disegno», il solo in grado di riprodurre l’aggetto del rilievo scultoreo con inchiostro diluito, l'affresco di dominante bidimensionalità attraverso ritmi lineari e tratteggio diagonale, e il volume spaziale dell'edificio con l'energia rapida e concisa dello schizzo sulla destra. «Tre stili grafici diversi per tre branche differenti dell’espressione artistica, che convivono nello spazio limitato di un foglio, il cui valore concettuale non è inferiore a quello artistico».


venerdì 19 aprile 2013

Fotografia europea 2013: Fabrizio Orsi, gli oggetti ci parlano


+


GLI OGGETTI CI PARLANO
 LA GALLERIA DEI RITRATTI

fotografie di Fabrizio Orsi

Galleria Bigi-Iotti Reggio Emilia
p.zza Fontenesi, 11/A
sab. 4 maggio-dom. 16 Giugno
sab-dom 17,00-20,00
inaugurazione sabato 4 maggio ore 19,00


A distanza di un anno dalla mostra Gli oggetti i parlano, allestita ai chiostri di S. Pietro a Reggio Emilia con la cura di Italo Rota, l’Associazione culturale A Regola d’Arte propone di quell’evento alcune delle immagini più significative. Di quel formidabile work in progress o elaborata installazione restano infatti decine di migliaia di immagini, di professionisti e non, che hanno registrato meticolosamente ogni fase dell’allestimento, ogni singolo oggetto e molte delle persone coinvolte nel prestito degli oggetti. I video, ma soprattutto la fotografia costituivano parte integrante del progetto, destinato nel breve volgere di qualche mese ad essere smantellato.
Il set di Fabrizio Orsi, allestito all’inizio degli spazi espositivi, aveva lo scopo di ritrarre i prestatori insieme all’oggetto prestato. Ritratti e oggetti. Ne sono scaturite cartoline-ricordo in parte donate già alla fine dell’esposizione, ma la maggior parte del materiale fotografico, oggi riprodotto anche in grande formato e di notevole bellezza, non è mai stato esposto né reso fruibile. Decine e decine di ritratti che testimoniano la partecipazione attiva della cittadinanza a un evento culturale innovativo e di lunga gittata per il futuro museo della città. Decine e decine di oggetti, ognuno con una peculiare storia personale e materiale, che hanno fatto parte di un grande racconto collettivo quale è stata la storia della nostra città a partire dagli anni ’60.
Quattro i nodi tematici del racconto, quattro le stanze allestite in previsione delle future period rooms che vedranno la luce nel nuovo museo di S. Francesco: come vestiremo, come mangeremo, come condivideremo, come parteciperemo. Quattro aspetti cruciali della storia sociale più recente della nostra città intesi come momenti centrali di passaggio e innovazione, come congiunture della storia della città e del paese. La moda, intesa come stile di vita e come fusione di artigianato e innovazione; la cucina, come luogo cardine del cambiamento dei costumi sociali e alimentari; il viaggio, come momento della scoperta, del confronto, dello scambio, dell’incredibile allargamento delle prospettive culturali; la politica, come luogo di condivisione di idee e prospettive, di partecipazione collettiva.
Come i grandi collezionisti, mecenati o donatori, dei secoli passati, il coinvolgimento in prima persona del pubblico – che liberamente ha deciso di prestare gli oggetti o donarli – ha trasformato automaticamente una operazione culturale “per pochi”in un progetto “per molti” se non  “per tutti”. Ed è questa, in estrema sintesi, anche la sfida del futuro museo reggiano.





Riccardo Varini - Stanze - Fotografia europea 2013, Novellara Museo Gonzaga


Domenica 28 aprile 2013: Marzia Faietti presenta a Reggio Emilia "Liena II".


sabato 13 aprile 2013

Palladio nel Colognese: ancora un articolo dell'Arena sulla Corte Grande di Veronella


FOTOGRAFIA EUROPEA 2013: le mostre collegate

Dal sito quotidiano.net l'elenco delle mostre collegate a Fotografia europea 2013. In primo piano la mostra di Fabrizio Orsi organizzata da "A Regola d'Arte" e quella di Riccardo Varini a Novellara, realizzata anch'essa in collaborazione con la nostra associazione.

http://www.quotidiano.net/file_generali/documenti/PDF/2013/04/fotografia-europea-2013---mostre-collegate--12.4.13-.pdf

pag. 1 - mostra di Orsi

pag. 6 mostra di Varini

STANZE DI RICCARDO VARINI, dal 1 maggio a Novellara


URP INFORMA - COMUNE DI NOVELLARA



LA MOSTRA DELLE “STANZE”
L’Assessorato alla Cultura partecipa alla Fotografia Europea 2013 – Circuito OFF – con una mostra fotografica di Riccardo Varini dal titolo “Stanze”.
La mostra curata da Alessandra Bigi Iotti e Giulio Zavatta, dell’Associazione “A Regola d’Arte” e da Elena Ghidini, Responsabile del Museo di Novellara, si inaugurerà il primo maggio alle ore 11.00 e sarà visitabile sino al 2 giugno nei locali del Museo Gonzaga.
Si tratta della prima parte di un lavoro ispirato ad Edward Hopper, il pittore americano famoso per il suo teatro del silenzio. Dai silenzi dei suoi classici paesaggi ora Varini si sposta a quelli di stanze o di circostanze apparentemente statiche. Anche qui vi sono tinte sobrie, tiepide, spesso con ocre. Varini vive e lavora a Reggio Emilia dove ha una piccola galleria. Nel 2009 la sua esposizione fra i fotografi del circuito ufficiale di Fotografia Europea risulta la più votata dalla critica . Nel 2012 è invitato al MIA fair di Milano dove una sua immagine viene scelta da Le Monde come rappresentativa della fiera stessa.
Apertura: 1-4-5-12-19-26 maggio - 2 giugno 2013 – Orario: 10.00 - 12.30 e 15.00 - 18.30.