giovedì 15 novembre 2012

Orsi a Novellara. Presentazione del volume, dalla Gazzetta di Reggio del 14 novembre 2012

novellara 

Presentata la raccolta di studi sul pittore di corte Lelio Orsi

NOVELLARA. Domenica pomeriggio, nella sala del consiglio, in un Rocca gremita, è stato presentato il volume con gli atti della giornata di studi “Orsi a Novellara-Un grande manierista in una piccola...
      NOVELLARA. Domenica pomeriggio, nella sala del consiglio, in un Rocca gremita, è stato presentato il volume con gli atti della giornata di studi “Orsi a Novellara-Un grande manierista in una piccola corte”. La mostra era stata organizzata nel novembre dell’anno scorso in occasione del cinquecentesimo anniversario della nascita di Lelio Orsi “da Nuvolara” (1511-1587), uno dei più raffinati interpreti in terra emiliana del manierismo.
      Un irrequieto, ombroso, lunare, visionario, estroso artista, pittore e architetto, nato in Rocca da uno spenditore di corte dei Gonzaga, che ha trascorso la prima giovinezza nell’ambiente raffinato della corte, rimanendovi per quasi tutta la vita. Qui progettò e realizzò alcune delle principali strutture che ancora oggi caratterizzano la città: il secondo piano della Rocca, la chiesa collegiata di Santo Stefano, la casa di probazione dei gesuiti, i due casini di delizie.
      Con la fine della dinastia dei Gonzaga di Novellara, nella prima metà del Settecento, i suoi dipinti e i tanti disegni sono andati dispersi fra collezioni pubbliche e private e ora sono nella maggior parte conservati nei più importanti museo del mondo. Nel museo Gonzaga sono rimasti l’ “Annunciazione”, alcuni disegni e il ciclo degli affreschi del Casino di sopra. Il volume, ricco di informazioni inedite e di immagini, è stato distribuito in omaggio ai numerosi partecipanti alla presentazione. Nel primo contributo, Walter Baricchi traccia un panorama delle piccole corti padane nel Rinascimento. A seguire Massimo Pirondini, curatore della monografia e della grande mostra allestita nel 1987 in occasione del cinquecentesimo anniversario della morte dell’Orsi, fornisce un corposo aggiornamento sugli studi che hanno fatto seguito a quella sua opera fondamentale. L’architetto Maria Cristina Costa illustra il restauro degli affreschi giovanili dell’Orsi nel castello di Querciola. Pierluigi Carofano analizzando una serie di versioni dell’ “Agonia di Cristo nell’orto del Getsemani”, ipotizza una matrice correggesca per alcune opere di Lelio Orsi. Giancarlo Grassi pubblica un inedito progetto cinquecentesco per la cattedrale di Reggio. Alessandra Bigi Iotti documenta la presenza del giovane Raffaellino da Reggio a Novellara, come allievo dell'Orsi. Giulio Zavatta si occupa della sala del Fico in Rocca, da poco restaurata. Infine Marco Cianpolini e Antonio Vannugli trattano rispettivamente delle opere emiliane conservate nelle collezioni senesi e di una lettura aggiornata degli studi sull’oratorio romano del Gonfalone.
      Il volume è stato curato da Alessandra Bigi Iotti, Giulio Zavatta e Massimo Pirondini, con il coordinamento organizzativo di Elena Ghidini, la collaborazione dell’associazione culturale “A regola d'Arte”, il patrocinio della Soprintendenza Bsae di Modena e Reggio e dell’istituto Beni culturali della Regione con il contributo della Provincia. Alla presentazione, introdotta dall’assessore alla Cultura Paola Santachiara e coordinata dalla direttrice del museo Erlena Ghidini, sono intervenuti Federico Fischetti, della Soprintendenza, e Claudio Strinati, del Ministero della Cultura. Hanno presentato gli storici dell’arte Massimo Pirondini e Giulio Zavatta.
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      lunedì 12 novembre 2012

      ORSI A NOVELLARA. Gli atti del convegno sul Giornale Dell'Arte online



      Novellara (Re). Domenica 11 novembre, a distanza di un anno
       dalle celebrazioni per l’anniversario dei cinquecento anni dalla
       nascita di Lelio Orsi (1511 – 1587), il Comune di Novellara,
       presenta gli Atti della Giornata di studi «Orsi a Novellara –
       Un grande manierista in una piccola corte»che si è svolta
      nel novembre 2011. Lelio Orsi, artista lungamente attivo
      per i Gonzaga di Novellara e oggi ancora troppo poco conosciuto,
      è stato uno dei più importanti pittori italiani della seconda
      metà del Cinquecento, attivo intorno alla metà de
      XVI secolo tra Reggio Emilia e Novellara.
       Fu essenzialmente un artista di corte, 
      presso la quale si dedicò alla decorazione 
      dell’antica Rocca dei Gonzaga, 
      coordinando, insieme alla sua equipe, 
      tutte le imprese pittoriche, decorative
       e architettoniche della piccola signoria padana.
       Oltre ai raffinatissimi dipinti, conservati in collezion
      pubbliche e private e a più rari affreschi, divisi tra il
       Museo di Novellara e la Galleria Estense di Modena,
       restano a testimonianza della sua inventiva
       e delle sue straordinarie doti grafiche i
      numerosissimi disegni conservati in alcuni
       importanti musei del mondo.
      ...
      (il testo integrale è disponibile nella versione cartacea)
      di S.L., edizione online, 9 novembre 2012
      Una nuova iniziativa dell'associazione A REGOLA D'ARTE: contattaci e insieme organizzeremo un compleanno indimenticabile!


      giovedì 8 novembre 2012

      ORSI A NOVELLARA. Presentazione degli atti. Il programma.



      ORSI A NOVELLARA
      UN GRANDE MANIERISTA IN UNA PICCOLA CORTE

      Domenica 11 Novembre, a distanza di un anno dalle celebrazioni per l’anniversario dei cinquecento anni dalla nascita di Lelio Orsi (1511 – 1587), il Comune di Novellara, presenterà il volume con gli Atti della Giornata di studi “Orsi a Novellara – Un grande manierista in una piccola corte” che si è svolta nel novembre 2011 presso il Teatro della Rocca.

      Lelio Orsi, artista lungamente attivo per i Gonzaga di Novellara e oggi ancora troppo poco conosciuto, è stato uno dei più importanti pittori italiani della seconda metà del Cinquecento, tra i protagonisti più originali di quella straordinaria stagione della pittura europea definita Manierismo. Attivo intorno alla metà del XVI secolo tra Reggio Emilia e Novellara, fu essenzialmente un artista di corte, dedicandosi alla decorazione dell’antica Rocca dei Gonzaga, ai “Casini” e coordinando, insieme alla sua equipe, tutte le imprese pittoriche, decorative e architettoniche della piccola corte padana. Oltre ai raffinatissimi dipinti, conservati in collezioni pubbliche e private e a più rari affreschi, divisi tra il Museo di Novellara e la Galleria Estense di Modena, restano a testimonianza della sua originalità inventiva e delle sue straordinarie doti grafiche i numerosissimi disegni conservati nei più importati musei del mondo.


      La pubblicazione, ricchissima di informazioni inedite e di immagini, rende conto dei notevoli risultati raggiunti durante la giornata di studi. Walter Baricchi apre il volume con un panorama delle piccole corti padane nel Rinascimento. Quindi Massimo Pirondini, autore assieme al compianto Elio Monducci della monografia su Lelio Orsi, in un lungo excursus biografico fornisce di fatto un corposo aggiornamento al suo volume, includendo le opere comparse sul mercato o emerse negli studi in seguito al suo fondamentale libro. Lo stesso Pirondini ha redatto le schede dell’Annunciazione e di alcuni disegni di Lelio Orsi recentemente acquisiti dal Comune di Novellara. L’architetto Maria Cristina Costa illustra quindi l’importante restauro degli affreschi giovanili di Lelio Orsi che si trovano a Castello Querciola; Pierluigi Carofano compie invece un rilevamento di una serie di versioni dell’Agonia di Cristo nell’orto del Getsemani, ipotizzando una matrice correggesca per le opere di Lelio Orsi. Proseguendo nel volume, Giancarlo Grassi pubblica un nuovo e inedito progetto cinquecentesco per la cattedrale di Reggio Emilia, avvicinato a Prospero Clemente. La scoperta aveva destato notevole interesse durante la giornata di studi, così come un’ulteriore aggiunta al catalogo dello scultore reggiano: Emilio Negro infatti ha portato alla conoscenza di una nuova Madonna col Bambino modellata dallo Spani. Alessandra Bigi Iotti presenta un’importante serie di documenti che confermano la presenza del giovane Raffaellino da Reggio a Novellara, verificando la notizia attestata solo nelle fonti di un suo alunnato presso Lelio Orsi. Giulio Zavatta rivolge le sue attenzioni alla Sala del Fico recentemente restaurata, presentando documenti inediti sul pittore mantovano Giulio Rubone e sull’architetto Pompeo Pedemonte, autore probabilmente dei camini marmorei più pregiati custoditi nella Rocca di Novellara. Infine, allargando lo sguardo dalla piccola corte al contesto generale della Maniera, Marco Ciampolini ha restituito un’accuratissima analisi sulle opere emiliane conservate nelle collezioni senesi, e Antonio Vannugli ha fornito una lettura aggiornata degli studi sull’oratorio romano del Gonfalone, testo pittorico fondamentale per tutti gli artisti della generazione di Lelio Orsi.


      La pubblicazione, curata da Alessandra Bigi Iotti, Giulio Zavatta e Massimo Pirondini, con il coordinamento organizzativo di Elena Ghidini e con la collaborazione dell’Associazione culturale A regola d’Arte, è patrocinata dalla Soprintendenza BSAE di Modena e Reggio Emilia, dall’IBC della Regione Emilia Romagna e gode del contributo della Provincia di Reggio Emilia. Interverranno all’evento Federico Fischetti della Soprintendenza BSAE, Claudio Strinati Dirigente del Ministero per i Beni e le Attività culturali e presenteranno gli storici dell’arte Massimo Pirondini e Giulio Zavatta. 


      L’ appuntamento è per le ore 16,00 nella sala del Consiglio della Rocca di Novellara. Ai partecipanti sarà distribuita in omaggio una copia del volume.