Tende, brandine, materassi, coperte e cuscini. Poi: sapone, shampoo,
dentifricio, pannolini, carta igienica, fazzoletti, salviette. Ecco la lista
dell’emergenza per i terremotati dell’Emilia. L’ha messa a punto la Caritas di
Modena, con quelle di Carpi, Ferrara, Bologna e Reggio Emilia. Un esercito della
solidarietà sta coordinando la macchina degli aiuti per le popolazioni colpite
dal sisma. La Protezione civile, invece, conferma che per ora non «c’è bisogno
di cibo, vestiti e medicine», piuttosto lancia un appello perché servono al più
presto volontari.
«Ma non volontari qualsiasi - sottolineano -. Occorre personale
specializzato. Anzitutto ingegneri civili, professionisti qualificati per
verificare l’agibilità o meno degli edifici pubblici e privati: villette,
palazzine, cascine, capannoni, scuole e chiese. E poi c’è bisogno di
elettricisti, idraulici, carpentieri, muratori. Persone con mansioni precise.
Perché la fase dell’emergenza deve essere gestita rapidamente quanto quella
della messa in sicurezza». Questo è dunque l’appello che viene lanciato
dall’Emilia ferita dal terremoto del 20 e del 29 maggio. Con un bilancio di 24
morti, 350 feriti e 15 mila senzatetto e una conta dei danni per miliardi di
euro e non ancora quantificati con esattezza.
(si veda anche http://aregolaarte.blogspot.it/2012/05/terremoto-in-emilia-cosa-serve-e-cosa.html per le indicazioni riportate sul sito della Provincia di Reggio Emilia)