giovedì 30 maggio 2013
mercoledì 29 maggio 2013
sabato 18 maggio 2013
venerdì 10 maggio 2013
Musei Civici di Reggio Emilia: pubblicazioni disponibili per scambio
Riceviamo e volentieri pubblichiamo l'elenco delle pubblicazioni dei Musei Civici di Reggio Emilia disponibili per scambio bibliotecario o con studiosi
Musei Civici di Reggio Emilia
Biblioteca delle Arti
Piazza della Vittoria, 5
42121 Reggio Emilia
Referente per doni e scambi
pubblicazioni:
Giulia Bondavalli, tel. 0522
456821
*****************************************************************************
Le monete greche
/ Lisa Bellocchi. - Reggio Emilia : Amministrazione comunale, 1974. - 92 p. :
ill. ; 29 cm. - Cataloghi dei Civici Musei di Reggio nell'Emilia.
La necropoli
protovillanoviana di campo Pianelli di Bismantova
/ Manuela Catarsi, Pier Luigi Dall'Aglio. - Reggio Emilia : Amministrazione
comunale, 1978. - 61 p., 21 p. di tav. : ill. ; 29 cm. - Cataloghi dei Civici
musei di Reggio nell'Emilia.
In cop.: In
collaborazione con l'Università di Bologna, Istituto di archeologia e con
la Soprintendenza archeologica di
Bologna
Le monete romane
repubblicane dei Civici Musei di Reggio Emilia
/ Lisa Bellocchi Amoroso. - Reggio Emilia : Amministrazione comunale, 1979. -
164 p., 63 p. di tav. ; 29 cm. - Cataloghi dei Civici Musei di Reggio
nell'Emilia.
Armi antiche delle
raccolte civiche reggiane : Galleria Fontanesi, Galleria Anna e Luigi
Parmiggiani, Museo del Risorgimento e della Resistenza, Collezione Gaetano
Chierici / Lionello Giorgio Boccia. - Reggio Emilia
: Amministrazione comunale, 1984. - 95 p., 94 p. di tav. ; 29 cm. - Cataloghi
dei Civici Musei di Reggio nell'Emilia.
La collezione
naturalistica di Lazzaro Spallanzani : i modi e i tempi della sua formazione
/ Maria Franca Spallanzani. - Reggio Emilia : Amministrazione comunale, 1985. -
148 p. : ill. ; 29 cm. - Documenti per la storia delle arti, dell'archeologia e
delle scienze a Reggio Emilia.
Dal Gabinetto di
antichità patrie al museo di storia patria di Reggio Emilia : (1862-1886) :
studio archivistico sulle origini e la formazione di un museo pilota
nell'Ottocento / Marcel Desittere. - Reggio Emilia :
[s.n.], 1985. - 160 p. : ill. ; 30 cm. - Documenti per la storia delle arti,
dell'archeologia e delle scienze a Reggio Emilia.
Gaetano Chierici
(1819-1886) nel centenario della morte / orazione celebrativa
tenuta da Marcel Desittere. - Reggio Emilia, 1986. - [10] p. ; 24 cm.
In testa al
front.: Comune di Reggio Emilia, Assessorato istituzioni culturali, Civici
musei
Paletnologi e
studi preistorici nell'Emilia Romagna dell'Ottocento
/ Marcel Desittère. - Reggio Emilia : [s.n.], 1988. - 174 p. - Documenti per la
storia delle arti, dell'archeologia e delle scienze a Reggio Emilia.
Spallanzani,
Lazzaro
Pagine scelte
dalle opere / Lazzaro Spallanzani ; a cura di Carlo
Castellani, Mariafranca Spallanzani. - Reggio Emilia, 1990. - 225 p. : ill. ;
29 cm. - Documenti per la storia delle arti, dell'archeologia e delle scienze a
Reggio Emilia.
Antichità egiziane
del Museo "Gaetano Chierici" di paletnologia
/ Civici Musei, Reggio Emilia ; [a cura di] Sergio Pernigotti. - Reggio Emilia
: Comune, 1991. - 155 p. : ill. ; 29 cm. - Cataloghi dei Civici musei di Reggio
nell'Emilia.
Indiani delle
grandi pianure nella raccolta di Antonio Spagni
/ Laura Laurencich Minelli. - Reggio Emilia : Comune, 1992. - 129 p. : ill. ;
29 cm. - Cataloghi dei Civici Musei di Reggio nell'Emilia.
L' età del ferro nel Reggiano : i
materiali delle collezioni dei Civici Musei di Reggio Emilia / [a cura di] Isabella Damiani ... [et
al.] - Reggio Emilia : Comune, 1992. - 364 p. : ill. ; 29 cm.
Antichità pugliesi
nel museo "Gaetano Chierici" di paletnologia : la donazione Emilio
Malagoli / Marco Pedrazzi. - Reggio Emilia : Musei
civici, 1998. - 168 p. , 28 p. di tav. ; 29 cm. - Cataloghi dei Musei civici di
Reggio Emilia.
Mosaici e pavimenti
romani di Regium Lepidi / Daniela Scagliarini Corlaita,
Emanuela Venturi ; con la collaborazione di Antonella Coralini. - Reggio Emilia
: Musei civici, 1999. - 209 p. : iil. ; 29 cm. - Cataloghi dei Civici Musei di
Reggio nell'Emilia.
Il "Portico dei
marmi" : le prime collezioni a Reggio Emilia e la nascita del Museo Civico
/ a cura di Claudio Franzoni. - Reggio Emilia : Musei Civici, 1999. - 273 p. :
ill. ; 29 cm. - Documenti per la storia delle arti, dell'archeologia e delle
scienze a Reggio Emilia.
Sguardi di pietra
: nuove acquisizioni per le collezioni dei Musei civici di Reggio Emilia
/ [testi di Roberto Macellari, Solange Telloli]. - Reggio Emilia : Musei
civici, 2006. - [48] p. : ill. ; 15 cm. - Museo in mostra.
Mostra tenuta a
Reggio Emilia nel 2006
Il barone
viaggiante : Raimondo Franchetti e le esplorazioni nel Corno d'Africa
/ a cura di Silvia Chicchi e Roberto Macellari. - Reggio Emilia : Musei civici,
2007. - 139 p. : ill. ; 29 cm. - Documenti per la storia delle arti,
dell'archeologia e delle scienze a Reggio Emilia ; 9.
In testa al front.: Comune di
Reggio Emilia. - Contiene gli atti della giornata di studi tenuta a Reggio
Emilia nel 2005.
La cerchia
scomparsa : Reggio e le sue mura / a cura di Gino
Badini, Walter Baricchi, Attilio Marchesini. - [s.l.] : [s.n.], stampa 2007
((Reggio Emilia : Grafitalia). - 175 p. : ill. ; 28 cm.
Catalogo della
mostra tenuta a Reggio Emilia nel 2007. - In testa al front.: Comune di Reggio
Emilia, Assessorato cultura; Musei civici
Periodici:
Pagine di
archeologia. Studi e materiali.
Annate:
1996
1997
1998
1999
2000-2002
2003-2004
2005-2006
In preparazione:
2007-2011
martedì 7 maggio 2013
Riccardo Varini, la mostra di Novellara su Prima Pagina
http://www.lanuovaprimapagina.it/news/3923/Fotografia_Europea__tante_mostre_nei_comuni.html
Fotografia Europea, tante mostre nei comuni
Numerosi appuntamenti fino a giugno con le immagini d’autore
Lucia Cuccurese
La rassegna internazionale di scatti sbarca a Guastalla, C.Sotto, Correggio, Boretto, S. Martino e Novellara
Panta Rei, tutto scorre. Già Eraclito lo affermava nel V secolo a.C.: il divenire è connaturato all’uomo e al mondo intero. Guai se il cambiamento non esistesse! Ma fissarlo in uno scatto è possibile? Sembra un paradosso, eppure Fotografia Europea 2013 ha raccolto la sfida. Chiunque fino a giugno potrà avere l’occasione di misurarsi con il tema suddetto e valutarne le realizzazioni dei fotografi che hanno deciso di occuparsene. Ciò sarà possibile in diverse località della bassa reggiana, dove nel week-end sono state inaugurante mostre legate alla rassegna internazionale.
Le esposizioni sono presenti a Guastalla, Castelnovo Sotto, Campagnola, Gattatico, Correggio, Boretto, San Martino in Rio e Novellara. Nel primo comune della lista sono state allestite due mostre legate alla Fotografia Europea: una organizzata dal Circolo Maldotti, l’altra dedicata a Virginia Alessandri e alla sua “poesia visiva”.
A Castlenovo Sotto, invece, l’associazione Jumpers (Marco Menozzi e Mirca Lazzaretti) ha mirato ad avvicinare studenti e semplici passanti all’arte fotografica, scegliendo come location per le installazioni del Gruppo Prisma la cancellata della scuola primaria del paese. Il Circolo Pietro Morgotti, poi, esporrà a Campagnola, Fotogruppo60 a Gattatico, Gigi Montali a Correggio, il Circolo degli Artisti a Boretto, Roberto Bissani a Rio Saliceto e, infine, Riccardo Varini a Novellara. Dunque, un folto elenco di appuntamenti a cui gli appassionati di fotografia non potranno mancare e che consentiranno ai reggiani di interrogarsi sulla difficile quanto attuale questione del (necessario) “cambiamento responsabile”
Le esposizioni sono presenti a Guastalla, Castelnovo Sotto, Campagnola, Gattatico, Correggio, Boretto, San Martino in Rio e Novellara. Nel primo comune della lista sono state allestite due mostre legate alla Fotografia Europea: una organizzata dal Circolo Maldotti, l’altra dedicata a Virginia Alessandri e alla sua “poesia visiva”.
A Castlenovo Sotto, invece, l’associazione Jumpers (Marco Menozzi e Mirca Lazzaretti) ha mirato ad avvicinare studenti e semplici passanti all’arte fotografica, scegliendo come location per le installazioni del Gruppo Prisma la cancellata della scuola primaria del paese. Il Circolo Pietro Morgotti, poi, esporrà a Campagnola, Fotogruppo60 a Gattatico, Gigi Montali a Correggio, il Circolo degli Artisti a Boretto, Roberto Bissani a Rio Saliceto e, infine, Riccardo Varini a Novellara. Dunque, un folto elenco di appuntamenti a cui gli appassionati di fotografia non potranno mancare e che consentiranno ai reggiani di interrogarsi sulla difficile quanto attuale questione del (necessario) “cambiamento responsabile”
Fabrizio Orsi, Gli oggetti ci parlano sul Giornale di Reggio online
http://www.ilgiornaledireggio.it/showPage.php?template=newsreggio&id=18218&masterPage=articoloreggio.htm
Orsi fotografa gli oggetti parlanti.
Alla galleria Bigi - Iotti finalmente le immagini del progetto di Italo Rota
La galleria dei ritratti, fotografie di Fabrizio Orsi
REGGIO-A distanza di un anno dalla mostra “Gli oggetti i parlano",
allestita ai chiostri di S. Pietro a Reggio Emilia con la cura diItalo Rota,
l’associazione culturale A Regola d’Arte propone di quell’appuntamento
alcune delle immagini più significative. Le fotografie di Fabrizio Orsi sono
esposte alla Galleria Bigi-Iotti di p.zza Fontenesi, 11/A, da sabato 4 maggio
a domenica 16 Giugno, sab-dom con orari 17-20.
Inaugurazione sabato 4 maggio ore 19. Di quel formidabile work in progress
o elaborata installazione restano infatti decine di migliaia di immagini,
di professionisti e non, che hanno registrato meticolosamente ogni fase
dell’allestimento, ogni singolo oggetto e molte delle persone coinvolte
nel prestito degli oggetti. I video, ma soprattutto la fotografia costituivano parte
integrante del progetto, destinato nel breve volgere di qualche mese ad essere smantellato.
Il set di Fabrizio Orsi, allestito all’inizio degli spazi espositivi, aveva
lo scopo di ritrarre i prestatori insieme all’oggetto prestato.
Ritratti e oggetti. Ne sono scaturite cartoline-ricordo in parte
donate già alla fine dell’esposizione, ma la maggior parte
del materiale fotografico, oggi riprodotto anche in grande
formato e di notevole bellezza, non è mai stato esposto né reso fruibile.
Decine e decine di ritratti che testimoniano la partecipazione attiva della
cittadinanza a un evento culturale innovativo e di lunga gittata per
il futuro museo della città. Decine e decine di oggetti, ognuno con
una peculiare storia personale e materiale, che hanno fatto parte
di un grande racconto collettivo quale è stata la storia della nostra
città a partire dagli anni ’60.
Quattro i nodi tematici del racconto, quattro le stanze allestite
Quattro i nodi tematici del racconto, quattro le stanze allestite
in previsione delle future period rooms che vedranno la luce
nel nuovo museo di S. Francesco: come vestiremo, come
mangeremo, come condivideremo, come parteciperemo.
Quattro aspetti cruciali della storia sociale più recente
della nostra città intesi come momenti centrali di passaggio
e innovazione, come congiunture della storia della città e del paese.
La moda, intesa come stile di vita e come fusione di artigianato e innovazione;
la cucina, come luogo cardine del cambiamento dei costumi sociali e alimentari;
il viaggio, come momento della scoperta, del confronto, dello scambio,
dell’incredibile allargamento delle prospettive culturali; la politica,
come luogo di condivisione di idee e prospettive, di partecipazione collettiva.
Come i grandi collezionisti, mecenati o donatori, dei secoli passati,
Come i grandi collezionisti, mecenati o donatori, dei secoli passati,
il coinvolgimento in prima persona del pubblico – che liberamente ha deciso
di prestare gli oggetti o donarli – ha trasformato automaticamente una
operazione culturale “per pochi”in un progetto “per molti” se non “per tutti”.
Ed è questa, in estrema sintesi, anche la sfida del futuro museo reggiano.
Fabrizio Orsi, Gli oggetti ci parlano su Radio LatteMiele
http://www.lattemiele.com/la-tua-citta/reggio-emilia/mostra-di-fabrizio-orsi-gli-oggetti-ci-parlano/
Mostra di Fabrizio Orsi "Gli oggetti ci parlano"
A distanza di un anno dalla mostra "Gli oggetti ci parlano", allestita ai chiostri di S. Pietro a Reggio Emilia con la cura di Italo Rota, l'Associazione culturale A Regola d'Arte propone di quell'evento alcune delle immagini più significative. Di quel formidabile work in progress o elaborata installazione restano infatti decine di migliaia di immagini, di professionisti e non, che hanno registrato meticolosamente ogni fase dell'allestimento, ogni singolo oggetto e molte delle persone coinvolte nel prestito degli oggetti. I video, ma soprattutto la fotografia costituivano parte integrante del progetto, destinato nel breve volgere di qualche mese ad essere smantellato. Il set di Fabrizio Orsi, allestito all'inizio degli spazi espositivi, aveva lo scopo di ritrarre i prestatori insieme all'oggetto prestato. Ritratti e oggetti. Ne sono scaturite cartoline-ricordo in parte donate già alla fine dell'esposizione, ma la maggior parte del materiale fotografico, oggi riprodotto anche in grande formato e di notevole bellezza, non è mai stato esposto né reso fruibile. Decine e decine di ritratti che testimoniano la partecipazione attiva della cittadinanza a un evento culturale innovativo e di lunga gittata per il futuro museo della città. Decine e decine di oggetti, ognuno con una peculiare storia personale e materiale, che hanno fatto parte di un grande racconto collettivo quale è stata la storia della nostra città a partire dagli anni '60.
Quattro i nodi tematici del racconto, quattro le stanze allestite in previsione delle future period rooms che vedranno la luce nel nuovo museo di S. Francesco: come vestiremo, come mangeremo, come condivideremo, come parteciperemo. Quattro aspetti cruciali della storia sociale più recente della nostra città intesi come momenti centrali di passaggio e innovazione, come congiunture della storia della città e del paese. La moda, intesa come stile di vita e come fusione di artigianato e innovazione; la cucina, come luogo cardine del cambiamento dei costumi sociali e alimentari; il viaggio, come momento della scoperta, del confronto, dello scambio, dell'incredibile allargamento delle prospettive culturali; la politica, come luogo di condivisione di idee e prospettive, di partecipazione collettiva. Come i grandi collezionisti, mecenati o donatori, dei secoli passati, il coinvolgimento in prima persona del pubblico – che liberamente ha deciso di prestare gli oggetti o donarli – ha trasformato automaticamente una operazione culturale "per pochi" in un progetto "per molti" se non "per tutti". Ed è questa, in estrema sintesi, anche la sfida del futuro museo reggiano.
La mostra di Fabrizio Orsi sarà visitabile dal 4 Maggio al 16 Giugno presso la Galleria Bigi-Iotti a Reggio Emilia. Inaugurazione sabato 4 Maggio alle ore 19.00
.
Quattro i nodi tematici del racconto, quattro le stanze allestite in previsione delle future period rooms che vedranno la luce nel nuovo museo di S. Francesco: come vestiremo, come mangeremo, come condivideremo, come parteciperemo. Quattro aspetti cruciali della storia sociale più recente della nostra città intesi come momenti centrali di passaggio e innovazione, come congiunture della storia della città e del paese. La moda, intesa come stile di vita e come fusione di artigianato e innovazione; la cucina, come luogo cardine del cambiamento dei costumi sociali e alimentari; il viaggio, come momento della scoperta, del confronto, dello scambio, dell'incredibile allargamento delle prospettive culturali; la politica, come luogo di condivisione di idee e prospettive, di partecipazione collettiva. Come i grandi collezionisti, mecenati o donatori, dei secoli passati, il coinvolgimento in prima persona del pubblico – che liberamente ha deciso di prestare gli oggetti o donarli – ha trasformato automaticamente una operazione culturale "per pochi" in un progetto "per molti" se non "per tutti". Ed è questa, in estrema sintesi, anche la sfida del futuro museo reggiano.
La mostra di Fabrizio Orsi sarà visitabile dal 4 Maggio al 16 Giugno presso la Galleria Bigi-Iotti a Reggio Emilia. Inaugurazione sabato 4 Maggio alle ore 19.00
.
domenica 5 maggio 2013
Fotografia Europea 2013: Gli oggetti ci parlano, fotografie di Fabrizio Orsi
Gli oggetti ci parlano
da un progetto di Italo Rota
Fotografie di Fabrizio Orsi
Galleria BJ, Piazza Antonio Fontanesi 11, Reggio Emilia
sabato 4 maggio 2013
venerdì 3 maggio 2013
Stanze di Riccardo Varini sul Giornale di Reggio online - 3 maggio 2013
http://www.ilgiornaledireggio.it/showPage.php?template=newsreggio&id=18216&masterPage=articoloreggio.htm
Nelle "Stanze" di Riccardo Varini, per ritrovare la forza dell'immagine essenziale
NOVELLARA-Si intitola “Stanze" la mostra di Riccardo Varini
che l’assessorato alla Cultura di Novellara ospita al Museo Gonzaga,
per Fotografia Europea 2013. La mostra, inserita nel circuito Off,
è curata da Alessandra Bigi Iotti e Giulio Zavattadi “A Regola d’Arte”
e da Elena Ghidini,responsabile del Museo di Novellara.
Le opere saranno visitabili sino al 2 giugno.
Si tratta della prima parte di un lavoro ispirato ad
Edward Hopper, il pittore americano famoso per il suo teatro
del silenzio. Dai silenzi dei suoi classici paesaggi ora Varini si
sposta a quelli di stanze o di circostanze apparentemente statiche.
Anche qui vi sono tinte sobrie, tiepide, spesso con ocre.
Varini vive e lavora a Reggio Emilia dove ha una piccola galleria.
Nel 2009 la sua esposizione fra i fotografi del circuito ufficiale
di Fotografia Europea risulta la più votata dalla critica .
Nel 2012 è invitato al MIA fair di Milano dove una sua immagine
viene scelta da Le Monde come rappresentativa della fiera stessa.
Spiega Varini: “Stanze “o “Di-stanze” è la prima parte di un lavoro
più ampio, iniziato alcuni anni fa, quando mi innamorai del pittore
americano Edward Hopper. Pittore che ha dipinto di tutto,
viaggiando molto, ma che mi ha colpito soprattutto per le
sue stanze silenziose oltre che per la sua timbrica.
Naturalmente anche qui ho risentito di altre stanze vuote
e sobrie del maestro Ghirri, che conosceva bene il lavoro di Hopper.
Mentre nel lavoro del pittore americano si può parlare anche di
una certa freddezza o glacialità degli ambienti, nel mio caso
ho inteso mantenere una certa componente poetica,
una certa “emilianità”, un certo calore.
Sempre di “Teatro del Silenzio” e di solitudine però si parla.
più ampio, iniziato alcuni anni fa, quando mi innamorai del pittore
americano Edward Hopper. Pittore che ha dipinto di tutto,
viaggiando molto, ma che mi ha colpito soprattutto per le
sue stanze silenziose oltre che per la sua timbrica.
Naturalmente anche qui ho risentito di altre stanze vuote
e sobrie del maestro Ghirri, che conosceva bene il lavoro di Hopper.
Mentre nel lavoro del pittore americano si può parlare anche di
una certa freddezza o glacialità degli ambienti, nel mio caso
ho inteso mantenere una certa componente poetica,
una certa “emilianità”, un certo calore.
Sempre di “Teatro del Silenzio” e di solitudine però si parla.
Ecco che nella serie in cui appaiono le persone (giocatori, donne sole…),
queste sono inserite spesso in ambienti scuri, a volte illuminati appena
da un raggio di luce e sono ritratti in pose di perplessità.
Nelle stanze vuote ed ambrate di edifici anche antichi troviamo
invece solo qualche segno di presenza umana e sono soprattutto
i giochi di luce che muovono – metaforicamente - stanze che
sarebbero asettiche.
Poi vi sono stanze più chiare, al limite della riconoscibilità del confine,
dove ho ripreso il mio chiarismo usato nei paesaggi, portandolo all’estremo,
dove certa evanescenza induce a perdersi
o ad una specie di sacralità dello spazio.
La fisicità della stanza non ha un grande ruolo.
Più spesso è stare “sulla soglia”, una distanza che ti permette di contemplare
il silenzio e di cercare magari oltre le pareti.
In alcune c’è una specie di sospensione, di mistero.
Di certo siamo lontani da quelle piene con le figure.
Qui parlano solo la luce e qualche corrimano che
disegna note musicali sul muro.
“Il cuscino con gli occhiali”, ad esempio, è una pausa
dell’uomo che non si sa dov’è andato ma tornerà presto
a visitare quella stanza vuota, chiara e fresca ….
Per il resto, tutto è paesaggio, ambiente con la sua luce,
poco importa cosa c’è dentro. L’importante che sia
Silenzioso e magico, non solo ricordo.
Il cambiamento è proprio in queste zone di passaggio.
Magari, in queste pause
che non dureranno molto, ma la cui poesia è bene Fissare …"
queste sono inserite spesso in ambienti scuri, a volte illuminati appena
da un raggio di luce e sono ritratti in pose di perplessità.
Nelle stanze vuote ed ambrate di edifici anche antichi troviamo
invece solo qualche segno di presenza umana e sono soprattutto
i giochi di luce che muovono – metaforicamente - stanze che
sarebbero asettiche.
Poi vi sono stanze più chiare, al limite della riconoscibilità del confine,
dove ho ripreso il mio chiarismo usato nei paesaggi, portandolo all’estremo,
dove certa evanescenza induce a perdersi
o ad una specie di sacralità dello spazio.
La fisicità della stanza non ha un grande ruolo.
Più spesso è stare “sulla soglia”, una distanza che ti permette di contemplare
il silenzio e di cercare magari oltre le pareti.
In alcune c’è una specie di sospensione, di mistero.
Di certo siamo lontani da quelle piene con le figure.
Qui parlano solo la luce e qualche corrimano che
disegna note musicali sul muro.
“Il cuscino con gli occhiali”, ad esempio, è una pausa
dell’uomo che non si sa dov’è andato ma tornerà presto
a visitare quella stanza vuota, chiara e fresca ….
Per il resto, tutto è paesaggio, ambiente con la sua luce,
poco importa cosa c’è dentro. L’importante che sia
Silenzioso e magico, non solo ricordo.
Il cambiamento è proprio in queste zone di passaggio.
Magari, in queste pause
che non dureranno molto, ma la cui poesia è bene Fissare …"
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