Notizie modenesi e reggiane dal Fondo Malaguzzi ValeriFotografie dagli Orlandini a Stanislao Farri
di Paolo Giuliani
Il conte Francesco Malaguzzi Valeri, negli anni in cui fu direttore della Regia Pinacoteca di Bologna (1914-28), diede origine all'archivio fotografico dell'istituto. Questo oggi e conservato nel seicentesco Palazzo Pepoli Campogrande, a pochi passi dalle torri Garisenda e Asinelli. Le stampe fotografiche raccolte dal reggiano interessano opere d'arte: dalle pitture alle sculture, allestimenti museali, disegni e vedute architettoniche.
Il fondo fotografico, in seguito alla scomparsa di Malaguzzi Valeri avvenuta nel 1928, fu arricchito negli anni. I Questo è composto da un corpus di 5722 fotografie, suddivise in cartelle in ordine alfabetico degli autori delle opere rappresentate. Il numero degli autori delle fotografie supera le cento unità, tra ditte e gabinetti fotografici di musei. Tra questi, sono presenti anche importanti nomi delle realta modenesi e reggiane, dai gloriosi Orlandini al contemporaneo Farri.
Di Umberto Orlandini si conservano trenta esemplari - databili tra gli anni '20 e '30 - che ritraggono le sculture di Antonio Begarelli dell'Abbazia del Polirone a S. Benedetto Po, presso Mantova. Una fotografia che riproduce la Madonna con Bambino e S. Giovannino del Moretto da Brescia, fu utilizzata da Malaguzzi Valeri per un saggio sulla galleria Campori di Modena, testo pubblicato nel 1924 sulla rivista "Cronache d'Arte". Oltre cio, si conservano anche fototipi piu antichi, risalenti al periodo in cui la ragione sociale della ditta era "P. Orlandini e Figli", tra 1897 e il 1899, prima di divenire "Premiata Fotografia P. Orlandini e Figli".
Gli anni Venti e Trenta sono testimoniati dall'obiettivo del modenese Benvenuto Bandieri, dapprima allievo e collaboratore degli Orlandini. Le sue fotografie ci documentano opere del territorio modenese e reggiano.
Di Reggio Emilia sono le opere fotografate da Roberto Sevardi: sedici stampe alla gelatina che ci documentano le opere di Lionello Spada, Luca Ferrari, Bernardino Zacchetti, Alfonso Chierici e Antonio Fontanesi.
Degli anni Venti sono anche le fotografie di Mario Vaiani, lodigiano di nascita ma attivo a Reggio Emilia. Queste riproducono opere conservate nella chiesa di S. Giovanni Evangelista e nei Musei Civici di Reggio Emilia.
Solo due esemplari sono invece riconducibili all'attività di Ferruccio Sorgato. Una fotografia di Ferruccio ci consente di osservare La Maddalena di Giovanni Muzzioli. In anni piu recenti, si torna nel reggiano con Stanislao Farri, alle prese con gli affreschi di Lionello Spada, presenti nella Basilica della Madonna della Ghiara, e opere pittoriche di Fra' Stefano da Carpi.
di Paolo Giuliani
Il conte Francesco Malaguzzi Valeri, negli anni in cui fu direttore della Regia Pinacoteca di Bologna (1914-28), diede origine all'archivio fotografico dell'istituto. Questo oggi e conservato nel seicentesco Palazzo Pepoli Campogrande, a pochi passi dalle torri Garisenda e Asinelli. Le stampe fotografiche raccolte dal reggiano interessano opere d'arte: dalle pitture alle sculture, allestimenti museali, disegni e vedute architettoniche.
Il fondo fotografico, in seguito alla scomparsa di Malaguzzi Valeri avvenuta nel 1928, fu arricchito negli anni. I Questo è composto da un corpus di 5722 fotografie, suddivise in cartelle in ordine alfabetico degli autori delle opere rappresentate. Il numero degli autori delle fotografie supera le cento unità, tra ditte e gabinetti fotografici di musei. Tra questi, sono presenti anche importanti nomi delle realta modenesi e reggiane, dai gloriosi Orlandini al contemporaneo Farri.
Di Umberto Orlandini si conservano trenta esemplari - databili tra gli anni '20 e '30 - che ritraggono le sculture di Antonio Begarelli dell'Abbazia del Polirone a S. Benedetto Po, presso Mantova. Una fotografia che riproduce la Madonna con Bambino e S. Giovannino del Moretto da Brescia, fu utilizzata da Malaguzzi Valeri per un saggio sulla galleria Campori di Modena, testo pubblicato nel 1924 sulla rivista "Cronache d'Arte". Oltre cio, si conservano anche fototipi piu antichi, risalenti al periodo in cui la ragione sociale della ditta era "P. Orlandini e Figli", tra 1897 e il 1899, prima di divenire "Premiata Fotografia P. Orlandini e Figli".
Gli anni Venti e Trenta sono testimoniati dall'obiettivo del modenese Benvenuto Bandieri, dapprima allievo e collaboratore degli Orlandini. Le sue fotografie ci documentano opere del territorio modenese e reggiano.
Di Reggio Emilia sono le opere fotografate da Roberto Sevardi: sedici stampe alla gelatina che ci documentano le opere di Lionello Spada, Luca Ferrari, Bernardino Zacchetti, Alfonso Chierici e Antonio Fontanesi.
Degli anni Venti sono anche le fotografie di Mario Vaiani, lodigiano di nascita ma attivo a Reggio Emilia. Queste riproducono opere conservate nella chiesa di S. Giovanni Evangelista e nei Musei Civici di Reggio Emilia.
Solo due esemplari sono invece riconducibili all'attività di Ferruccio Sorgato. Una fotografia di Ferruccio ci consente di osservare La Maddalena di Giovanni Muzzioli. In anni piu recenti, si torna nel reggiano con Stanislao Farri, alle prese con gli affreschi di Lionello Spada, presenti nella Basilica della Madonna della Ghiara, e opere pittoriche di Fra' Stefano da Carpi.
Il saggio completo è presente sul numero 5 della rivista "Taccuini d'arte", pp. 25-46.