mercoledì 24 aprile 2013

28 aprile 2013: Marzia Faietti presenta "Linea II" a Reggio Emilia


DOMENICA 28 APRILE ore 16,00
presso il Portico dei Marmi dei Musei Civici di Reggio Emilia
Marzia Faietti, direttrice del Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi

  presenta:

LINEA II.  GIOCHI, METAMORFOSI, SEDUZIONI DELLA LINEA
a cura di Marzia Faietti e Gerhard Wolf (Giunti editore, Milano 2012)


Il progetto LINEA, nato nel 2006 da una preziosa collaborazione tra il Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi e il Kunsthistorisches Institut in Florenz, dopo la pubblicazione del volume Linea I che raccoglieva gli atti del primo convegno internazionale organizzato nel 2007, prosegue nel suo percorso con la recente uscita di Linea II, realizzato a seguito del convegno tenutosi a Firenze dal 3 al 5 novembre 2010 (LINEA II - Tangents, interlaces, knots, labyrinths. Structure and meaning of lines from antiquity to the contemporary period).
Possiamo parlare di un vero e proprio proseguo, poiché se Linea I. Grafie di immagini tra Quattrocento e Cinquecento, a cura di Marzia Faietti e Gerhard Wolf (Marsilio, Venezia 2008), concentrava indagini e attenzioni sul periodo che vedeva attivi Andrea Mantegna e Albrecht Dürer con le teorizzazioni in particolare di Leon Battista Alberti, Lorenzo Ghiberti e Piero della Francesca, Linea II. Giochi, metamorfosi, seduzioni della linea, a cura sempre di Faietti e Wolf (Giunti Editore, Milano 2012), propone riflessioni sul disegno e sul complesso rapporto tra Linea e Disegno nelle opere e negli autori dal Quattrocento al XX secolo.
Si tratta di un progetto di ampio respiro, realizzato attraverso una serie di seminari, incontri e pubblicazioni, inteso a indagare la linea – elemento fondamentale nelle arti europee e non solo - nella sua infinita ricchezza e polisemia. Un progetto scandito in tre tappe; con Linea II, come denuncia il numero romano, si giunge alla conclusione della seconda, in attesa di Linea III, terzo e ultimo appuntamento, nel quale si esploreranno passaggi e polarità tra disegno e scrittura.
In Linea II, in particolare, si riflette sul disegno identificato come lineamentum. «La linea può essere o diventare disegno, ma il disegno, in realtà, non è solo linea e la linea non è solo disegno», scrivono nell’introduzione i curatori del volume, lasciando intendere la complessità dei temi affrontati, tanto molteplici quanto intriganti. Intriganti, come l’immagine significativamente scelta per la copertina, quel graffito LABYRINTHVS HIC HABITAT MINOTAVRVS accompagnato dal disegno di un labirinto quadrangolare, scoperto nella primavera del 1847 nella cosiddetta Casa delle suonatrici a Pompei. Di quel graffito, purtroppo, non rimangono oggi che i disegni realizzati nella seconda metà dell’Ottocento e la descrizione che ne hanno dato i primi archeologi che si sono occupati della casa; ricostruire quelle linee è come ripercorrere un intricato tracciato, un percorso verso la conoscenza irto di ostacoli, nel quale è necessario fare ordine.
Il volume Linea II propone da questo punto di vista un ordine in tre sezioni esemplare, come esemplare è la scelta di proporre i testi in lingua originale, ma con un utilissimo abstract finale nella più agevole lingua inglese per i testi in italiano e tedesco.
Nel primo saggio del volume, oggetto tra l’altro della conferenza di domenica 28 AprileMarzia Faietti esamina un foglio di Raffaello («una singola opera selezionata come exemplum di tensioni intellettuali e artistiche più generali»), conservato presso il Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi che esemplifica magistralmente un seducente percorso: non solo nel foglio coesistono diversi stili grafici, con significato concettuale di grande interesse, ma la studiosa vi riconosce anche un importante snodo tra gli ultimi sviluppi della prospettiva lineare, in particolare così come teorizzata da Leon Battista Alberti, e la prefigurazione di sistemi diversi e innovativi di rappresentazione spaziale: dalla prospettiva lineare che adotta la soluzione pittorica della "scatola architettonica" o della cornice per orchestrare composizioni vaste e articolate, al tentativo di oltrepassare quei confini.


Nel disegno, come anticipato, scultura, pittura e architettura (le cosiddette tre arti maggiori) sono ricongiunte sotto gli auspici del «disegno», il solo in grado di riprodurre l’aggetto del rilievo scultoreo con inchiostro diluito, l'affresco di dominante bidimensionalità attraverso ritmi lineari e tratteggio diagonale, e il volume spaziale dell'edificio con l'energia rapida e concisa dello schizzo sulla destra. «Tre stili grafici diversi per tre branche differenti dell’espressione artistica, che convivono nello spazio limitato di un foglio, il cui valore concettuale non è inferiore a quello artistico».